I primi accenni storici su Retorto risalgono all'anno 938. "E uno dei sobborghi che circondano la città di Alessandria, lo compongono poche case possedute dal marchese Dal Pozzo. Angusta è la sua Chiesa parrocchiale, ma proporzionata al numero di terrazzani, che sono poco più di cento. Allorquando nel 1198 si conchiuse (la disfida) tra Bonifacio, marchese di Monferrato e gli Alessandrini e, si avesse a cessar dalle armi e, ciascuna parte proponesse per iscritto le proprie pretensioni, il suddetto marchese dimandò a quei di Alessandria, fra le altre cose, che gli rilasciassero - Medietatem Ritorti pro indiviso, cum omni integritate, et honore - e che gli rimandassero liberi abitanti di questo luogo, i quali erano stati ricevuti da essi come Vicinos et abitatore.
Ma con l'alleanza dell'agosto 1203 fra gli Alessandrini e Guglielmo, figlio di quel Bonifacio, costui dovette restituire agli alessandrini la meta del Retorto con tutti i diritti come lo possedeva il genitore; e nel seguente ottobre ne dava l'investitura a Ruffino Carmiglia, console di Alessandria e a Ugone Urtica, deputato dello stesso Comune. Inoltre gli abitanti di Retorto che avevano spostato il proprio domicilio, vi dovevano ritornare e nel caso ci6 non si potesse ottenere, gli Alessandrini erano tenuti a compensare il marchese Guglielmo nel modo stabilito dal Podesta di Alba".
Questo é uno dei primi documenti inerenti la presenza di Retorto riportato nel "Dizionario Geografico-Storico-Commerciale-Statistico degli Stati di S.M. IL RE DI SARDEGNA" compilato dal Prof. GOFFREDO CASALISTORINO 1847.
Negli anni successivi la proprietà di Retorto passo a Del CARRETTO NICOLO’ dei Signori di Millesimo e poi alla Famiglia ACCUSANI di Acqui Terme.
Negli anni successivi la proprietà di Retorto passo a Del CARRETTO NICOLO’ dei Signori di Millesimo e poi alla Famiglia ACCUSANI di Acqui Terme.